martedì 16 marzo 2010

.bittersweet.



Ascoltando Annie Lennox
Mangiucchiando una mela
Oziando nell'abbraccio della poltrona.




Bittersweet.
E' la mia parola del giorno.

Perché? Perché oggi è un giorno bittersweet no? Che domande.
Eppure è così evidente.

Non è dolce amaro, però, ma piuttosto ha il colore delle foglie di un'enorme pineta, profuma di sottobosco, di terra fresca e di acqua che gioca tra scuri, odorosi aghi di pino.
Questo mi ricorda D'Annunzio e la sua 'Pioggia nel pineto'.
Anche lui magari pensava a Bittersweet.


Bittersweet
.

Ma perché proprio un blog?
Per i pesciolini, ovvio.

E quando mai?
Tanti, bei pesciolini neri ben pasciuti pronti a banchettare con le offerte di ospiti che passano, giocano e scappano via.


Bittersweet.

Se fossi un cuoco, chiamerei così il mio capolavoro migliore; ha un che di invitante, stordente, ammaliante.
Sa di frutti di bosco, lo sento nel naso il miscuglio di more, ribes, lamponi e un sentore impiccione di abete fresco, di resina che stilla da coriacee ferite nel legno.

Bittersweet.

Come mai proprio questa parola, poi?
Perché la detesto, ecco perché.
Per non dimenticare, o proprio per ricordare, ammesso che ci sia differenza.
Perché bittersweet ha undici lettere, ecco il motivo: per le occasioni speciali ci vogliono strappi alla regola.

3 commenti:

  1. No, cioè.
    Io avrei un sacco di commenti da fare - tanti per ogni singolo post.
    Però mica posso, eh, no.
    Quindi ne faccio uno generale nel primo post. Così vale per sempre.
    [Noh?]
    [Comunque lo sai che io leggo anche se non commento. Vabbè, veniamo al dunque...]

    E' splendido °__°
    Ti amo un pochino di più solo perché ti sei fatta un blog.
    Un altro pochino di più perché l'hai fatto da Dio.
    Un altro pochino di più perché ci hai messo i pesciolini.

    Lov Lov. <3

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  2. ...e mo' che t'ho trovato, nun te mollo più.

    Fùs
    che approva che i pargoli scrivano

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